COME SI SUONA

Le campane ferme vengono azionate principalmente in tre modi:

  • A cordette
  • A tastiera
  • Agendo manualmente sui battagli

 

A CORDETTE

Si tratta della tecnica più antica e, anche se si parla di corde, in realtà si tratta di catenelle.
Il battaglio di ogni campana è collegato ad una catena, collegata al muro e parallela al pavimento della cella campanaria.
Su questa catena se ne inserisce un’altra perpendicolare ad essa e collegata agli arti del campanaro:
A seconda del numero di campane suonate, il campanaro ne afferrerà:

  • 4 campane: 2 alle mani, 2 ai piedi oppure 3 alle mani e una ad un piede
  • 5 campane: 3 alle mani, due ai piedi
  • 6 campane: 3 alle mani, una al gomito (o alla mano), 2 ai piedi oppure 2 alle mani, due ai gomiti, 2 ai piedi

 

Non esiste una maniera univoca per azionare le corde, ma, di solito, le due campane maggiori sono collegate ai piedi. Alcuni campanari suonano seduti su una sedia, od un’asta di legno, altri in piedi.

 

A TASTIERA

Si tratta di una tecnica per suonare relativamente recente, resasi necessaria per suonare concerti con più di 6 campane. Tale sistema è stato poi applicato anche ai concerti da 4, 5 e 6, per i quali non era stato concepito.

È formata da un’intelaiatura di ferro e da un numero di grandi tasti di legno, o in ferro, che corrisponde al numero di campane presenti.
Premendo un tasto si aziona il battaglio della campana corrispondente.

Prima di suonare ogni campana mobile viene inclinata con la “bocca” verso l’esterno in modo che la distanza fra il battaglio e il labbro della campana dove esso va a rintoccare sia minore di quella normale. In tal modo sarà necessario applicare meno forza su ogni tasto affinché il battaglio vada a colpire le pareti interne.

Il battaglio di ogni campana è collegato ad una catena, collegata al muro e parallela al pavimento della cella campanaria.Su questa catena se ne inserisce un’altra perpendicolare ad essa e collegata al tasto da percuotere tramite ganci regolabili.

 

I PESTELLI: SEGNO DISTINTIVO DELL’ARTE CAMPANARIA LIGURE

Solo in Liguria, per percuotere i tasti della tastiera, i campanari utilizzano dei pestelli in legno come questi.
La parte inferiore è rivestita in gomma dura in modo da attutire il colpo e da non danneggiare pestello e tasto.
Essi sono il vero e proprio segno “distintivo” del campanaro ligure che suoni a tastiera, poiché sono pochissimi i campanari liguri che percuotono la tastiera a mani nude.

Campanaro con i pestelli in azione su una tastiera per 6 campane

 

TASTIERA “DRITTA” O “ROVESCIA”

Altra prerogativa esclusivamente ligure riguardo alla tastiera è quella di avere due modi per disporre l’ordine delle campane rispetto ai tasti.
Nel Genovesato si tende ad avere i bassi sulla destra: l’ordine dei suoni è quindi rovesciato rispetto a quello dei normali strumenti a tastiera.
In parte del Levante invece i bassi sono a sinistra.
Da dove deriva questa disparità?
Il fatto di suonare “alla rovescia” è giustificato da alcuni in questo modo:
avendo i bassi, e quindi i battagli più pesanti delle maggiori, a destra, ed essendo la mano destra più forte della sinistra, si può suonare più agevolmente esercitando maggior forza sui battagli più grandi e pesanti.
La “mezza nota” (in dialetto), ossia la settima minore, è collegata ad un tasto rialzato di dimensioni inferiori rispetto agli altri che ricorda i tasti neri del pianoforte. Nella foto seguente la mezza nota è il tasto rialzato illuminato maggiormente dalla luce.

Rapallo, tastiera per dodici campane.

 

AZIONE MANUALE SUI BATTAGLI

Questa tecnica si applica particolarmente nel Ponente Ligure, in campanili di modeste dimensioni, con 3 o 4 campane.
Il campanaro afferra direttamente, o con l’ausilio di una fune di pochi centimetri due campane.
Il battaglio della terza campana è collegato ad una fune premuta con un piede o tirata con una .gamba.

 

Olle (SV) azione manuale sui battacchi.

(Fotografia: Alessandro Marinelli)